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lunedì 29 settembre 2014

IL PROTAGONISMO DEMENZIALE


Rosario Margio "  www.lavocedeidisperati.blogspot.com

            Premessa  :


L'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori

L'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 20 maggio 1970, n. 300) si applica solo alle aziende con almeno 15 dipendenti e afferma che il licenziamento è valido solo se avviene per giusta causa o giustificato motivo.

In assenza di questi presupposti, il lavoratore può fare ricorso.

Prima della Riforma del lavoro del 2012, il giudice - una volta riconosciuta l'illegittimità dell'atto di licenziamento - era obbligato ad ordinare la reintegrazione del ricorrente nel posto di lavoro e il risarcimento degli stipendi non percepiti, oltre che il mantenimento del medesimo posto che occupava prima del licenziamento. In alternativa, il dipendente poteva accettare un'indennità pari a 15 mensilità dell'ultimo stipendio, o un'indennità crescente con l'anzianità di servizio.

La Riforma del 2012

La legge n. 92 del 2012 ha modificato il testo dell'articolo 18. Le nuove norme superano l'automatismo tra licenziamento ritenuto illegittimo e reintegrazione del lavoratore, distinguendo tra tre tipi di licenziamento: discriminatorio, disciplinare ed economico.

Licenziamento discriminatorio

È discriminatorio il licenziamento determinato da ragioni di credo politico o fede religiosa; dall'appartenenza ad un sindacato a dalla partecipazione a scioperi ed altre attività sindacali; dal sesso, dall'età, dall'appartenenza etnica o dall'orientamento sessuale.

In caso di licenziamento discriminatorio, come avveniva con la precedente normativa, l'atto viene dichiarato nullo ed applicata la sanzione massima: reintegrazione (o "reintegro") con risarcimento integrale (pari a tutte le mensilità perdute ed ai contributi on versati).

Le stesse regole si applicano in caso di licenziamento orale (cioè comunicato solo verbalmente), o quando il licenziamento è avvenuto in concomitanza col matrimonio, con la maternità o la paternità.

Licenziamento disciplinare

Quello disciplinare è il licenziamento motivato dal comportamento del lavoratore. Può essere per "giusta causa" - cioè quando si verifica una circostanza così grave da non consentire la prosecuzione, nemmeno provvisoria, del rapporto di lavoro - o per "giustificato motivo soggettivo", cioè in caso di notevole inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del lavoratore. 

Il giudice può ritenere che non ci siano gli estremi per il licenziamento per due motivi: perché il fatto non sussiste; oppure perché il fatto può essere punito con una sanzione di altro tipo. Però può decidere se applicare, come sanzione, la reintegrazione con risarcimento limitato nel massimo di 12 mensilità, oppure il pagamento di un'indennità risarcitoria, tra le 12 e le 24 mensilità, senza versamento contributivo.

Licenziamento economico

Il licenziamento può essere anche motivato da "giustificato motivo oggettivo", cioè da ragioni inerenti "l'attività produttiva, l'organizzazione del lavoro e il regolare funzionamento di essa". Ad esempio, quando una nuova modalità produttiva o una contrazione del mercato impongono all'azienda di ridurre il numero di addetti ad una certa mansione.

Se il giudice accerta che non ricorrono gli estremi del giustificato motivo oggettivo, può condannare l'azienda al pagamento di un'indennità risarcitoria in misura ridotta, da 12 a 24 mensilità, tenendo conto dell'anzianità del lavoratore e delle dimensioni dell'azienda stessa, oltre che del comportamento delle parti.

Se però ritiene che l'atto è "manifestamente infondato", applica la stessa disciplina della reintegrazione dovuta per il licenziamento disciplinare.

 

 

                             IL "PROTAGONISMO "DEMENZIALE " :

L'ITALIA NON E' UN PAESE " FINITO " ?   FORSE E' ANCORA VERO , MA C'E' CHI STA FACENDO IN MODO CHE FINISCA PRESTO COME PAESE DEMOCRATICO E SOCIALMENTE GARANTITO DA DIRITTI  E  PRINCIPI COSTITUZIONALI ..........INFATTI , APPARE DEMENZIALE LA DICHIARAZIONE SECONDO LA QUALE                     L' ARTICOLO 18 E' INUTILE E CHE PERTANTO BISOGNA ABOLIRLO .

 LA GIUSTIFICAZIONE DI CIO' STAREBBE NEL FATTO CHE L' ART. 18 RIGUARDO ALLE GARANZIE RELATIVE  AI LICENZIAMENTI SOLO PER GIUSTA CAUSA , FA UNA DISCRIMINAZIONE FRA LAVORATORI DI SERIE A , GARANTITI DALL' ART. 18 "  , E LAVORATORI DI SERIE B NON GARANTITI ( Imprese sotto i 15 dipendenti ) E PER TALE MOTIVO , COME CONSEGUENZA ASSURDA E " ABERRANTE " , SI DOVREBBE DETERMINARE UN ANNULLAMENTO  DI DETTA " INGIUSTIZIA " , PARIFICANDO TUTTI I LAVORATORI ATTRAVERSO LA    " COMPLETA ELIMINAZIONE " DI OGNI TIPO DI GARANZIE COSTITUZIONALI ......

...IN PRATICA E' COME AFFERMARE CHE E' MEGLIO E PIU' GIUSTO " DENUDARE " TUTTI ANZICHE' LASCIARE ALCUNI VESTITI ED ALTRI NO.

INOLTRE , ...ALTRA DICHIARAZIONE FUORI DA OGNI LOGICA E' QUELLA SECONDO CUI I SINDACATI SONO ACCUSATI DI DIFENDERE SOLO I CITTADINI LAVORATORI E DI AVERE SEMPRE TRASCURATO I CITTADINI CHE PURTROPPO NON HANNO E NON TROVANO LAVORO........E CIO' COME PER DIRE CHE NON SONO COMPITI E DOVERI DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO A PROVVEDERE CON LE OPPORTUNE LEGGI PER SODDISFARE IL DIRITTO COSTITUZIONALE DEI CITTADINI AL LAVORO , BENSI' " ASSURDAMENTE " CIO' SAREBBE COMPITO E DOVERE DEI SINDACATI ????? ..,




www.lariscossacivileitaliana.blogspot.com         


                          IL  DOPPIOGIOCHISTA

EGLI   STA  SPECIALIZZANDOSI   NEL  RUOLO  DI  "  DOPPIOGIOCHISTA "  DELLA  POLITICA ,  MA  DOVE  ANDRA'  A  PARARE   UN  SIFFATTO  SUO AMBIGUO  COMPORTAMENTO  , FRA  IL  SOSTENITORE  DI DIRITTI  SOCIALI  E  IL  DIFENSORE   DI  INTERESSI  PRIVATI  , ECONOMICO-FINANZIARI  DI  TIPO  CORPORATIVO  ?   

EGLI  SPERA   CHE  SOLO  COSI'  ,  ILLUDENDO  GLI  UNI  E  GLI  ALTRI ,  PUO'  DURARE  PER  UN'INTERA  LEGISLATURA  IL SUO  GOVERNO  O  PERSINO  DI  VINCERE  ALLE  PROSSIME  ELEZIONI ?

PERO' ,  LA  REALTA'   E'  BEN  ALTRA  ,  E'  BEN  DIVERSA  DA  QUELLA  CHE  PURTROPPO  EGLI  E   MOLTI  ALTRI    VORREBBERO   CHE  SI  REALIZZASSE .  IL  MONDO  GIRA   SEGUENDO  LE  LEGGI  DELLA  NATURA  E  NON CERTAMENTE   SECONDO  I  PROGETTI  VELLEITARI   DI  SOGGETTI  INVASATI  DI  PROTAGONISMO.    

SE  MANCA  IL  LAVORO ,  AUMENTA  LA  DISOCCUPAZIONE  ,  AUMENTANO  LE  SPECULAZIONI  FINANZIARIE ,   AUMENTA  LA  POVERTA'  E  LE  DISEGUAGLIANZE   SOCIALI  FRA  I  RICCHI , I BENESTANTI   E  LE  PERSONE   RIDOTTE  IN  MISERIA ,  AUMENTANO  PERICOLOSAMENTE  I  RISCHI  DI  INSURREZIONI  POPOLARI  E  CRISI  DI  GOVERNO  E  FORSE  LA  FINE  DI  UNA  DEMOCRAZIA.

EGLI ,  IN  POLITICA ,  FA  IL  " DOPPIOGIOCO  ",  DANDO  UN  COLPO  AL  CERCHIO  (  DEI  LAVORATORI  E  DEI  PRECARI  )   E  UN  COLPO  ALLA  BOTTE  (  DEI  GROSSI  IMPRENDITORI  E  FINANZIARI  ) .

PER  UN  VERSO,  CONQUISTANDO  I  CONSENSI  DI  UNA  SEMPRE  PIU'   LARGA  PARTE  DELLA  POPOLAZIONE , SULLA  QUALE  PURTROPPO   GRAVANO  I  PESI  DELLA  CRISI  ECONOMICA ;  E  CIO'   ATTRAVERSO  LA  CONCESSIONE  DI  TALUNI   BENEFICI  ECONOMICI  (  80 Euro )  E  PROMESSE  DI  PROVVIDENZE  FUTURE  E  DI  OCCUPAZIONE .

PER  ALTRO  VERSO ,  EGLI  MOSTRANDO   "  RAMPANTISMO "    NEL  CONSEGUIMENTO  DI  OBBIETTIVI  CHE  POSSANO  ASSICURARE  ANCHE  AI   POTERI  FORTI  DI  GRUPPI   IMPRENDITORIALI  E  FINANZIARI  IL  MANTENIMENTO  E  LA DIFESA  DEI  LORO  INTERESSI  ;  CIO'  OPERANDO  CON DECISIONISMO  E  FERMA  PRESUNZIONE   NEI  CONFRONTI  DI  TUTTE  QUELLE  FORZE  SOCIALI  E  BUROCRATICO-ISTITUZIONALI , CHE  SI  OPPONGONO  E  FANNO  RESISTENZA  AL  SISTEMA  DELLE  SPECULAZIONI  FINANZIARIE  .

 COMUNQUE  E  CONTESTUALMENTE  EGLI   MOSTRANDO  ATTEGGIAMENTI  CRITICI   NEI  CONFRONTI   DI  UN  " RIGORISMO "  E  DI  UNA  " AUSTERITA' "  DI  POLITICA  ECONOMICA  E  MONETARIA   SOSTENUTA   A  LIVELLO  EUROPEO  ( DALLA  GERMANIA  E  DA  PAESI  NORDICI ) , CERTAMENTE  NON  FAVOREVOLI   AD  UN   "  LIBERISMO "  ECONOMICO - COMMERCIALE  ,  CHE  I  SUDDETTI  GRUPPI    VORREBBERO   ESERCITARE  ,  NON  VOLENDO  ESSERE   STRETTI  DA  RIGIDI  VINCOLI  FISCALI  E  DA  NORME  BUROCRATICHE  E  SOCIALI .

MA  LE  RISORSE  ECONOMICHE  E  FINANZIARIE  DEL  PAESE   SONO  ESTREMAMENTE  IRRISORIE  ,  I  RESIDUI  CAPITALI  INTERNI  SONO  BLOCCATI  E  MOLTI  ALTRI  SONO  STATI  TRASFERITI  ALL'ESTERO .

IL  DESTINO  DI  FALLIMENTO  E'  SEGNATO   SE   NON  SI  INTERVIENE CON  LA  MASSIMA  URGENZA   AD  IMMETTERE  UNA   COSPICUA  LIQUIDITA'   DI  DENARO  NEL  CIRCUITO  SOCIO-ECONOMICO  DEL PAESE  E  OPERANDO  UN  DECISO  ALLEGGERIMENTO   DEL  PESO  FISCALE  SU  IMPRESE E  LAVORATORI  , ATTRAVERSO   UN  RECUPERO  DI  SOMME  DI  DENARO   OTTENUTO  DA   BEN  PIU'  ELEVATE  IMPOSTE  SU  INTERESSI  E  INVESTIMENTI  SPECULATIVI  IN  ATTIVITA'  FINANZIARIE  E  DI  BORSA   E  UNA  SERIA  E  CONCRETA LOTTA  ALLE  ATTIVITA'  ILLEGALI.

"  AI  POSTERI   L' ARDUA   SENTENZA  "   !
 

 

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